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Frazioni e piano cartesiano passando per il punto a croce
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Pubblicato 2005-07-13
I.P.S.S.A.R.
“F.Martini” Montecatini T.
 
Frazioni e piano cartesiano passando per il punto a croce 
 
Di Stefania Braccini  e Consuela Rita Simone
 
Il problema
L’insegnamento e l’apprendimento delle frazioni e del piano cartesiano rappresentano per ogni insegnante ed alunno un problema di non semplice soluzione. La maggiore difficoltà si incontra quando il docente cerca di spiegare al discente il concetto di frazione come operatore, intesa come parte di un tutto, e il piano cartesiano, inteso come rappresentazione bidimensionale dello spazio. Questi sono stati gli argomenti che durante l’anno scolastico appena trascorso, alcune insegnanti di sostegno dell’I.P.S.S.A.R. “F. Martini” di Montecatini Terme hanno inserito nel Piano Educativo Personalizzato di una alunna di prima classe affetta da ritardo mentale medio-lieve che, nel rispetto della legge sulla privacy, chiameremo Anna. 
 
Prerequisiti
Dopo una attenta analisi delle verifiche iniziali, l’alunna ha dimostrato di essere in possesso dei seguenti prerequisiti:
Conoscere, comprendere e operare nell’insieme N (numeri naturali); 
Conoscere i concetti di geometria descrittiva piana; 
Sapere utilizzare gli strumenti di lavoro (squadra, riga,…) per la realizzazione di tabelle, grafici e figure geometriche; 
Possedere una buona coordinazione dinamica generale.
 
Gli obiettivi
L’obiettivo trasversale che l’alunna avrebbe dovuto raggiungere era quello di sapersi orientare nello spazio concreto ed astratto. Per tale motivo sono stati individuati i seguenti obiettivi:
 
Obiettivi cognitivi:
conoscere e comprendere il concetto di frazione nella sua operatività; 
conoscere, comprendere ed applicare le rappresentazioni grafiche per la schematizzazione di situazioni o fenomeni;
conoscere le unità di misura di lunghezza e di superficie;
 
Obiettivi operativi:
sapere utilizzare le frazioni per individuare il centro di uno schema  da riprodurre; 
individuare sul tessuto il punto preciso in cui collocare il disegno; 
capire se le dimensioni della stoffa fornita consentono la riproduzione fedele dello schema;
sapere riprodurre su tela Aida lo schema scelto secondo il tipo di ricamo appreso; 
sapere apportare modifiche e personalizzazioni ai disegni per una più originale creazione.
 
Obiettivi motorio-prassici:
potenziare la coordinazione oculo-manuale;
consolidare la motricità fine.
 
 
La strategia
Dopo qualche tentativo di insegnamento puramente teorico che non ha portato i risultati sperati, l''insegnante di sostegno dell''area scientifica si è servita dello schema dell''orario scolastico per offrire all''alunna un metodo di lettura dei dati forniti dalla tabella.
La ragazza riusciva bene in tale compito e non incontrava alcuna difficoltà di decifrazione. In una fase successiva si è introdotta come attività ricreativa il gioco della "battaglia navale" per verificare se la capacità di orientamento sviluppata nella decifrazione delle tabelle, fosse applicabile anche in altri contesti, tra cui  la lettura di mappe di città su cui era stato applicato il reticolato geografico. Era necessario però mettere a punto una funzione strumentale più motivante, che spronasse la ragazza a potenziare la propria capacità di orientamento visuo-spaziale.  
Si è pensato pertanto di ricorrere al ricamo con l’uso del punto a croce per aiutare Anna ad orientarsi nel piano. Messi da parte matite e quaderni e con in mano i nuovi ferri del mestiere ( aghi, fili e tela Aida), si è provato ad insegnarle il semplice ricamo.
 
Fasi di lavoro
1.E’ stato dato alla ragazza un pezzo di tela Aida, i fili e l’ago da ricamo; 
2.è stato mostrato come eseguire il punto base e l’alunna stessa, subito dopo, su imitazione è riuscita a riprodurlo sul suo tessuto;
3.nel primo lavoro la ragazza  si è limitata a riprodurre su tela Aida uno schema di un solo colore; 
4.è stato insegnato all’alunna a collocare nella posizione desiderata lo schema da realizzare; 
5.la ragazza ha realizzato disegni servendosi di più colori;
6.l’alunna ha raggiunto una completa autonomia nella scelta del disegno e nella sua realizzazione. 
 
La motivazione
Subito i risultati sono stati sorprendenti: Anna riusciva non solo a ricamare in modo preciso e regolare il tessuto che le era stato fornito, ma si sentiva motivata a migliorare la tecnica appena appresa. Dopo qualche settimana di lavoro Anna chiedeva suggerimenti sui disegni da realizzare, sui metodi per centrare il ricamo nel tessuto e si appassionava all''attività a tal punto da acquistare dei fascicoli con schemi di ricamo a punto a croce. 
 
La verifica
Dal monitoraggio svolto dalle insegnanti è emerso che, dopo un mese dall''inizio di tale attività, l''alunna si sentiva più autonoma nella gestione del lavoro, nell''organizzazione del materiale con l''uso  di un raccoglitore, era motivata a migliorarsi e soprattutto critica nel riconoscere le imperfezioni.
 
Conclusioni
Alla fine dell''anno scolastico gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti: Anna riesce adesso ad orientarsi nel piano cartesiano e ad usare le coordinate per realizzare figure geometriche.

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