Il progetto Galileo for Education (2005)

Il progetto Galileo for Education (2005)

Percorso di formazione pluriennale “in servizio” degli insegnanti per favorire il ben essere e il successo degli alunni a scuola

Jacqueline Bickel e Giuliano Giuntoli

La Scuola dell’Infanzia, come indicato negli Orientamenti, e così pure la Scuola Primaria, come è esplicitamente sostenuto dalla recente Riforma, sono impegnate nel realizzare le condizioni che consentano agli alunni il raggiungimento di livelli ottimali nello sviluppo globale in relazione alle loro potenzialità.
Questa finalità assume un singolare rilievo e una particolare complessità nell’epoca attuale, per le continue modificazioni che si registrano sul piano sociale e culturale, che richiedono costanti adeguamenti dei percorsi educativi alle variazioni ambientali, modificanti le caratteristiche degli scolari.
La progettazione di percorsi formativi personalizzati effettivamente corrispondenti alle caratteristiche bio-psico-sociali degli alunni e miranti allo sviluppo ottimale della loro personalità, richiede, preliminarmente, una puntuale conoscenza delle potenzialità e dei bisogni degli scolari stessi, una valutazione autentica.
Questa prima fase conoscitiva, per risultare valida ed efficace, richiede modalità operative e strumenti scientificamente supportati e significativi sul piano della programmazione educativa e didattica.
Una conoscenza dei bisogni formativi accurata e ad “ampio spettro” (dalle autonomie personali allo stile di lavoro) risulta indispensabile non soltanto nella individuazione degli obiettivi formativi, ma altresì nella determinazione dei contenuti, delle attività, delle strategie, dei sussidi e delle attrezzature, dei tempi e delle modalità di verifica. In questa ottica si pone il progetto Galileo, prevedendo incontri con i docenti per la definizione del suo impianto teorico, che supporta sia lo strumento di verifica utilizzato, con le modalità di raccolta e di analisi dei dati raccolti, sia la progettazione e la programmazione di interventi, con la loro attuazione e verifica.
In sintesi, questa procedura operativa consiste in un intervento educativo/formativo precoce che mira ad assicurare agli alunni esperienze scolastiche organiche e integrate, nel rispetto dei loro bisogni, dei loro ritmi e dei loro stili apprenditivi. Le verifiche, inoltre – sia quelle svolte in itinere, come quelle effettuate al termine degli interventi – consentono di trarre indicazioni per valutare l’effettiva efficacia delle attività scolastiche e di apportare modifiche al programma, anche “in corso d’opera”, per garantire esperienze pedagogico-didattico-educative effettivamente corrispondenti alle caratteristiche bio-psico-sociali di singoli alunni o di gruppi di alunni.
Da quanto esposto, appare evidente che il percorso progettato ha valenze di rilievo anche sul piano della prevenzione, del superamento, della riduzione, del contenimento dei disagi negli apprendimenti e in quelli socio-culturali.
Il progetto si fonda sui presupposti teorici più attuali le cui linee essenziali di riferimento sono le seguenti:
Intelligenze multiple
Il progetto si basa sulla teoria delle intelligenze multiple proposta da Gardner, tenendo conto che tutti i bambini, alla nascita, ne possiedono i nuclei, da espandere gradualmente con l”apprendimentoApprendimento 'Il SNC non sarebbe in grado di sviluppare in modo autonomo, solo sulla spinta offerta dal DNA, tutte le sue potenzialità di pensiero e di linguaggio, come talora dà l'impressione di fare e come spesso viene erroneamente ritenuto. Sarà invece compito di ogni bambino attivare all'interno del proprio SNC queste potenzialità, con la costruzione di circuiti fra neuroni e ulteriori circuiti fra circuiti gi? formati, finendo anche col modificare intensamente dal punto di vista funzionale tutta la struttura nervosa disponibile. Questo attivo processo di costruzione si identifica con l'apprendimento. Apprendimento che ha luogo continuamente e intensamente soprattutto nei primi anni, durante ogni momento di veglia. Sostituire il concetto di sviluppo con il concetto di costruzione non è soltanto un gioco di parole, ma un modo di orientare in forma completamente diversa l'ottica e il compito dell'educazione e dell'insegnamento. Infatti, mentre l'idea di sviluppo si ricollega alla graduale comparsa di qualcosa che è predestinata già fino dal concepimento, l'idea di costruzione comporta la riconsiderazione e la valorizzazione dell'opera degli educatori e di tutto il contesto ambientale che circonda il piccolo. ', 4578 e da integrare fra loro per formare un’unica mappa cognitiva. Le intelligenze hanno ritmi diversi nella loro comparsa e possono essere raggruppate a formare il pensiero pratico (intelligenza motoria, spaziale e musicale), il sé (intelligenze personali), la competenza linguistica e logica.
Le competenze pratiche si costruiscono fino dai primi mesi di vita mediante l’azione diretta; le competenze linguistiche e logiche devono essere modellate dagli educatori, ma in seguito dovranno assumere un ruolo preponderante.
Costruzione per tappe/stadi piuttosto che sviluppo.
Le intelligenze vengono costruite da ogni bambino grazie agli strumenti, opportunità e tempo fornito dal contesto educativo. Queste costruzioni seguono stadi preordinati, che danno l’impressione di sviluppo, cioè possono apparire come dovute unicamente all’azione dei geni ereditati. L’eredità genetica fornisce solo tendenze iniziali, che possono essere esaltate od inibite dall’azione del contesto.
Conoscere per programmare
Data la grande importanza e responsabilità del contesto nel favorire la costruzione delle varie intelligenze, è fondamentale che gli educatori siano puntualmente informati sugli stadi costruttivi di ognuna di esse. Nei primi anni queste sono ancora individuabili; alla fine del periodo preoperatorio dovranno essere tutte sufficientemente costruite, per essere ben connesse fra loro, per formare un’unica mappa cognitiva integrata.
“Insegnami come so imparareApprendimento 'Il SNC non sarebbe in grado di sviluppare in modo autonomo, solo sulla spinta offerta dal DNA, tutte le sue potenzialità di pensiero e di linguaggio, come talora dà l'impressione di fare e come spesso viene erroneamente ritenuto. Sarà invece compito di ogni bambino attivare all'interno del proprio SNC queste potenzialità, con la costruzione di circuiti fra neuroni e ulteriori circuiti fra circuiti gi? formati, finendo anche col modificare intensamente dal punto di vista funzionale tutta la struttura nervosa disponibile. Questo attivo processo di costruzione si identifica con l'apprendimento. Apprendimento che ha luogo continuamente e intensamente soprattutto nei primi anni, durante ogni momento di veglia. Sostituire il concetto di sviluppo con il concetto di costruzione non è soltanto un gioco di parole, ma un modo di orientare in forma completamente diversa l'ottica e il compito dell'educazione e dell'insegnamento. Infatti, mentre l'idea di sviluppo si ricollega alla graduale comparsa di qualcosa che è predestinata già fino dal concepimento, l'idea di costruzione comporta la riconsiderazione e la valorizzazione dell'opera degli educatori e di tutto il contesto ambientale che circonda il piccolo. ', 4578
L’apprendimento durante il periodo preoperatorio si basa prevalentemente sul metodo induttivo, partendo dall’operare concreto, e dai molti esempi forniti dagli educatori, per giungere a formule e conclusioni generali. È un apprendimento più lento di quello basato sul metodo deduttivo, che parte dalle spiegazioni verbali e dalle formule, ma che potrà essere usato soltanto quando i ragazzi saranno giunti allo stadio del pensiero formale. L’elaborazione del codice linguistico da ristretto, per usi sociali, ad elaborato, per usi cognitivi e per la riflessione logica, richiede, almeno per tutto il periodo preoperatorio, di essere effettuata nel piccolo gruppo, composto al massimo da cinque alunni, per dare a tutti la possibilità di operare, di capire e di esprimersi.
Accoglienza per la docenza
È di fondamentale importanza privilegiare, durante i primi anni, la relazione positiva fra l’insegnante e ogni singolo alunno, piuttosto che preoccuparsi unicamente dei progetti didattici. Da una relazione positiva con l’insegnante si otterrà in ogni alunno la costruzione di un sé positivo, capace di infondere fiducia nelle proprie capacità di confrontarsi continuamente con il nuovo, e quindi di mantenere una motivazione attiva per tutto l’apprendimento scolastico.Nel grande gruppo è praticamente impossibile che ogni insegnante riesca a stabilire relazioni positive con tutti gli alunni, poiché non tutti i bambini si sentono al centro dell’attenzione del docente e questi deve anche mantenere l’ordine. La relazione positiva fra insegnante e alunni si stabilisce soltanto all’interno di piccoli gruppi; il piccolo gruppo è pure indispensabili per un’efficace educazione linguistica. Nel grande gruppo l’insegnante viene in genere percepito come un controllore, un vigile urbano o un giudice, mentre solo nel piccolo gruppo viene scoperto come amico e guida, capace di condurre tutti al successo.
Ottimizzazione, prevenzione, intervento precoce
ll presente progetto è indirizzato a sezioni/classi intere; è rivolto a tutti gli alunni di una sezione/classe per ottimizzarne le potenzialità. Aiuta anche a prevenire il disagio, a eliminarlo o a contenerlo, e a favorire l’integrazione e l’apprendimento degli alunni diversamente abili, pure non essendo destinato prioritariamente a questi scolari. Diversi sono i motivi che consigliano la conduzione del progetto con tutti gli alunni di una sezione/classe: sono state registrate – in diverse scuole italiane – situazioni di difficoltà o di necessità anche in alunni che apparentemente sembrava avessero costruito validi prodotti in tutte le intelligenze, fenomeno che non è stato confermato dai dati di verifica raccolti;lavorando soltanto su alunni ritenuti a disagio è impossibile avere il quadro del contesto sezione/classe nel quale il bambino ritenuto a disagio si trova a vivere; intervenendo soltanto sugli alunni ritenuti prioritariamente a disagio si trascurano interventi di ottimizzazione delle intelligenze per alunni “ordinari” e per alunni “particolarmente dotati”; operando soltanto con alunni ritenuti prioritariamente a disagio si trascurano eventuali situazioni di alunni in cui il disagio è incipiente o ci sono segnali di “crepe” nella costruzione delle intelligenze.

Intervento di rete: coinvolgimento delle famiglie e degli Enti locali.

Il progetto prevede il coinvolgimento dei genitori, condividendo subito con loro le osservazioni sulla costruzione delle intelligenze fatte dal proprio figlio/a, grazie al profilo (portfolio) sintetico e il percorso formativo personalizzato.
Possono essere previsti incontri allargati per la presentazione dell’intero progetto dopo un certo periodo dal suo inizio, in modo da consentire ai docenti di essere pienamente operativi ed averne apprezzato i risultati.

La rilevanza del progetto, spesso, ha richiesto la collaborazione di diversi Enti, perciò caso per caso, vanno individuati gli Enti (ASL; Comuni; Amministrazioni Provinciali; Comunità Montane; CSA (exProvveditorati agli Studi); Istituti di Credito …) da coinvolgere non soltanto sul piano della contribuzione economica, ma anche e soprattutto per la costruzione e intensificazione della rete di servizi a servizio degli alunni e delle loro famiglie. Nell’ambito del progetto possono essere valorizzate tutte le risorse del Territorio ritenute utili per l’efficacia e l’efficienza del Progetto medesimo in ordine al bene essere di tutti gli alunni.

DESTINATARI DEL PROGETTO GALILEO

Sono destinatari del progetto gli educatori dell’Asilo Nido, gli/le insegnanti e gli alunni della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di Primo Grado.
Il progetto, nella sua formulazione complessiva – nella modalità strutturata – riguarda bambini di età 0-8 anni. Gli interventi strutturati e sistematici possono essere condotti con l’applicazione del progetto descritto in:Asilo Nido (0-3 anni) Scuola dell’Infanzia (3-6 anni);Scuola Primaria (prima classe e primo biennio); Per le classi IV e V della Scuola Primaria e per la Scuola Secondaria di Primo Grado il progetto Galileo offre, al momento, consulenza teorico pratica applicativa agli insegnanti e ai genitori relativamente al linguaggio, all’apprendimento, al comportamento dei ragazzi.
Il progetto non è indirizzato prioritariamente ad alunni in difficoltà o diversamente abili, ma a tutti gli alunni per ottimizzarne le potenzialità nelle diverse intelligenze. Il progetto si serve dei protocolli per garantire una valutazione efficace di ogni intelligenza; non è uno screening clinico, ma una conoscenza di risorse e bisogni degli alunni seguita da programmazione/attuazione di interventi personalizzati, con ulteriore verifica dei medesimi condotta dagli insegnanti supportati dagli specialisti.
OBIETTIVI DEL PROGETTO

Il Progetto Galileo ha come obiettivo generale il ben essere ed il successo di tutti gli alunni e, in specifico, si pone i seguenti obiettivi:

  1. Facilitare in tutti gli alunni la costruzione dei prodotti nelle diverse intelligenze, favorendo la motivazione degli alunni il loro successo e bene essere a scuola;
  2. Conoscere i livelli di competenza nelle autonomie personali, operative e sociali ed eventuali bisogni sul piano educativo;
  3. Conoscere gli stili di lavoro ed i modi di porsi ed eventuali bisogni educativi per eliminare/ridurre/contenere situazioni di disagio e/o di carenza;
  4. Conoscere i livelli di sviluppo cognitivo e linguistico degli alunni ed eventuali svantaggi o lacune;
  5. Progettare, programmare, attuare e verificare interventi didattico-educativi finalizzati a favorire lo sviluppo ottimale delle potenzialità degli alunni;
  6. Progettare, programmare, attuare e verificare interventi didattico-educativi finalizzati alla prevenzione del disagio, alla sua eliminazione o al suo contenimento;
  7. Progettare, programmare, attuare e verificare interventi didattico-educativi finalizzati a favorire il superamento, la riduzione o il contenimento di problemi e difficoltà di sviluppo e dell”apprendimento, come delle autonomie personali, operative e sociali e disagi/inadeguatezze nel modo di porsi e nello stile di lavoro;
  8. Fornire gli insegnanti di conoscenze e competenze operative in ordine alla definizione delle risorse, dei bisogni e delle difficoltà degli alunni in ambito educativo formativo e in ambito didattico;
  9. Fornire gli insegnanti di conoscenze e competenze operative in ordine alla progettazione e all’attuazione di interventi di avanzamento, di approfondimento, di consolidamento e di recupero in ambito educativo formativo e didattico;
  10. Fornire ai genitori degli alunni, unitamente agli/alle insegnanti di riferimento, consulenze personalizzate sulle risorse e sui bisogni dei propri figli e sugli stili educativi maggiormente efficaci

ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO In sintesi, il progetto si articola in due percorsi complementari e integrati:
A. Percorso teorico pratico
È costituito da seminari di studio e di approfondimento, che vengono svolti durante l’anno scolastico, normalmente non più di sei all’anno, su temi relativi alle tappe costruttive delle intelligenze multiple, alle caratteristiche peculiari dell’apprendimento durante il periodo preoperatorio, con particolare attenzione a come proteggere e favorire l’autostima di tutti gli alunni, all’acquisizione e all’uso del mezzo linguistico sia orale, sia scritto e alla formazione logica del pensiero.
La maggior parte delle informazioni che gli insegnanti ricevono nei seminari di studio, e che si trovano riassunte nel portfolio, sottolineano l’importanza fondamentale, soprattutto nei primi anni della formazione scolastica dei bambini, sia delle due intelligenze personali, sia di quella linguistica e logica.
La costruzione di una positiva relazione con l’insegnante, possibile con tutti gli alunni esclusivamente col lavoro all’interno dei piccoli gruppi, si riflette nella formazione in ogni bambino di un’immagine di sé come alunno attivo e capace, adeguato nei rapporti interpersonali, indispensabile a sostenere la motivazione verso il nuovo e verso tutto l’apprendimento scolastico.
L’ampio spazio dedicato fino dalla scuola dell’infanzia all’educazione linguistica orale e scritta, ha come obbiettivo di portare i bambini dagli usi sociali già in loro possesso alla conquista degli usi cognitivi, per riflettere e apprendereApprendimento 'Il SNC non sarebbe in grado di sviluppare in modo autonomo, solo sulla spinta offerta dal DNA, tutte le sue potenzialità di pensiero e di linguaggio, come talora dà l'impressione di fare e come spesso viene erroneamente ritenuto. Sarà invece compito di ogni bambino attivare all'interno del proprio SNC queste potenzialità, con la costruzione di circuiti fra neuroni e ulteriori circuiti fra circuiti gi? formati, finendo anche col modificare intensamente dal punto di vista funzionale tutta la struttura nervosa disponibile. Questo attivo processo di costruzione si identifica con l'apprendimento. Apprendimento che ha luogo continuamente e intensamente soprattutto nei primi anni, durante ogni momento di veglia. Sostituire il concetto di sviluppo con il concetto di costruzione non è soltanto un gioco di parole, ma un modo di orientare in forma completamente diversa l'ottica e il compito dell'educazione e dell'insegnamento. Infatti, mentre l'idea di sviluppo si ricollega alla graduale comparsa di qualcosa che è predestinata già fino dal concepimento, l'idea di costruzione comporta la riconsiderazione e la valorizzazione dell'opera degli educatori e di tutto il contesto ambientale che circonda il piccolo. ', 4578. Gli usi cognitivi del linguaggio richiedono la comprensione dei discorsi, ove le frasi si legano fra loro sia con mezzi linguistici poco utilizzati negli usi sociali, quali congiunzioni e pronomi, sia soprattutto con la capacità di fare inferenze. L’educazione linguistica realizzabile, anche essa soltanto nel piccolo gruppo, sia in ascolto e comprensione, sia in espressione, facilita e motiva ai bambini l’approccio alla letto scrittura in un’epoca come l’attuale, ove l’abbondanza di distrazioni pratiche alternative allontana sempre più i piccoli dal libro. L’educazione all’uso della propria lingua madre è inoltre prerequisito indispensabile alla costruzione della logica, all’uso dei linguaggi informatici e fornisce un supporto efficace all’apprendimento delle lingue straniere.
B. Percorso teorico pratico applicativo
Il Progetto Galileo prevede un intervento diretto con gli alunni da parte degli insegnanti, e diretto sugli insegnanti da parte degli specialisti. In sintesi, il percorso teorico pratico applicativo comprende: Verifica iniziale approfondita e programmazione degli interventi; Attuazione degli interventi programmati; Verifica ordinaria degli interventi e riprogrammazione.
La verifica-programmazione-attuazione degli interventi, con ulteriore successiva verifica dei medesimi, viene condotta con uno strumento conoscitivo, il “protocollo”, appositamente elaborato (attualmente di 33 pagine) sottoposto ad ogni alunno. I risultati ottenuti possono essere sintetizzati in un profilo globale degli apprendimenti, o portfolio, descrittivo delle competenze raggiunte, che evidenzia anche la crescita delle competenze di ogni alunno nell’ambito di un triennio.
È previsto un portfolio per i primi tre anni della Scuola dell’Infanzia ed uno, più ampio, per la prima classe e il primo biennio della Scuola Primaria.Ai docenti si affiancano specialisti con contributi teorici ed operativi per collaborare alla conduzione dell’esperienza formativa e monitorarla durante l’anno scolastico.
Gli specialisti non incontrano mai gli alunni (almeno per le esperienze condotte e finché i genitori non esprimono tale esigenza), ma lavorano sui dati di verifica anonimi raccolti dagli insegnanti.Nell’ambito del progetto è indispensabile valorizzare tutte le risorse della scuola.

PROCEDURE E STRUMENTI DEL PERCORSO TEORICO PRATICO APPLICATIVO

Il primo modulo del Progetto Galileo prevede le seguenti procedure e strumenti di verifica.
Presentazione: il Progetto viene illustrato ampiamente agli insegnanti che hanno deciso di adottarlo e, in un incontro successivo, quando gli insegnanti sono sufficientemente preparati, verrà presentato e illustrato anche ai genitori. Vengono illustrati agli insegnanti i contenuti dei protocolli, le modalità di applicazione delle prove di verifica e di registrazione dei dati raccolti.
I protocolli sono articolati in due parti: prove da applicare individualmente a ciascun alunno e questionario da compilare a cura degli insegnanti. Le prove mirano a conoscere i livelli di prestazione degli alunni, relativamente alle aree formative e didattico-educative ritenute di particolare interesse per lo sviluppo globale ottimale del soggetto; comprendono materiale cartaceo e un kit di materiali manipolativi. Le prove esplorano le seguenti aree: psicomotricità; pregrafismo; disegno convergente e divergente; ritmo; numero; linguaggio orale (forma e funzione); logica; metafonologia e metalinguaggio. Per la scuola primaria sono previste, in aggiunta alle precedenti: codifica e decodifica; calcolo orale e scritto; lettura e scrittura.
Vengono inoltre sempre raccolti dati relativi alle modalità di partecipazione dell’alunno alle prove stesse.Il questionario, che viene compilato dagli/dalle insegnanti, riguarda tutte le voci già considerate nelle prove, più la raccolta di informazione relativamente a: autonomia personale; autonomia operativa; interesse e modalità di partecipazione alle attività e alla vita scolastica; interessi dell’alunno; stile di lavoro e modo di porsi.
I dati raccolti con i protocolli vengono sottoposti ad elaborazione e tabulati; per ciascun alunno si ottiene così un profilo delle competenze raggiunte in ogni area. I risultati, ottenuti possono poi essere sintetizzati in un profilo delle competenze, o portfolio globale degli apprendimenti, che consente di stilare una rubrica di valutazione per obiettivi di percorso, per una visualizzazione sintetica ed anche dinamica dell’evoluzione dell’apprendimento nell’ambito di un triennio, indispensabile per una riflessione con l’alunno e con la famiglia.
I profili vengono infine analizzati con le insegnanti per la predisposizione dei piani di studio personalizzati, al fine di promuovere le aree meno costruite e valorizzare quelle più avanzate. È prevista verifica in itinere ed eventuale riprogrammazione.

IL PERCORSO DI FORMAZIONE TEORICO PRATICO

Contemporaneamente, e anche successivamente, all’applicazione dei protocolli, vengono tenuti seminari formativi su temi specifici e seminari interattivi.
I seminari di studio a tema sono aperti a tutti gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo, mentre i seminari interattivi sono dedicati particolarmente a chi partecipa al Progetto. I titoli dei seminari di studio, appresso elencati, sono soltanto indicativi, possono essere ulteriormente modificati, approfonditi e ampliati in relazione alle specifiche esigenze di insegnanti e genitori.
Seminari di studio
Le intelligenze multiple e il profilo individuale.
Il pensiero, come si costruisce: motivazione, attenzione, memoria, percezione, rappresentazione, correlazione, codifica.
L’elaborazione dei contenuti di pensiero.
Organizzazione simbolica e logica.
Classi, relazioni, sistemi, trasformazioni, implicazioni.
Le mappe cognitive.
Stadi di sviluppo del pensiero: i caratteri particolari dello stadio preoperatorio.
Apprendimento induttivo e deduttivo.
Convergenza e divergenza.
Le intelligenze personali: come proteggere e far crescere l’immagine positiva di sé.
L’intelligenza emotiva.
L’intelligenza morale: libertà, regolarità, regole.
L’intelligenza spaziale: costruzione, ordine e misura dello spazio; il disegno convergente e divergente.
Dalla costruzione del sistema dei numeri, alla strutturazione e misura del tempo
L’intelligenza logica: sequenze, classificazioni, seriazioni.
L’intelligenza linguistica.
Forme e funzioni del linguaggio.
Usi sociali e usi cognitivi.
Elaborazione degli usi cognitivi: la funzione euristica e la descrizione di oggetti e procedure.
Le relazioni di causa/effetto. Causalità fisica, psicologica primaria, secondaria, sociale.
La funzione immaginativa e il genere narrativo.
La funzione informativa e il genere espositivo.
Dalla lingua orale alla lingua scritta.
Codifica: programmazione e valutazione
Il discorso e la sua organizzazione.
Lettura: dalla comprensione letterale a quella inferenziale e critica.
Scrittura: il processo di scrittura.
I seminari di scrittura e revisione.
Metacognizione e metalinguaggio.
Il linguaggio figurato.
Le funzioni esecutive.
La patologia specifica del linguaggio: disfasia e dislessia.
La scuola e la famiglia impegnate per il ben essere e il successo degli alunni.
La mediazione relazionale: strategie e tecniche.
Prevenire, ridurre, eliminare il disagio a scuola. Accogliere e contenere gli alunni, un impegno costante dei docenti.
Seminari interattivi: si svolgono a richiesta delle insegnanti che partecipano al progetto Galileo, con discussioni relative a situazioni e casi specifici.
Consulenza specialistica agli insegnanti: è svolta allo scopo di analizzare più approfonditamente le risorse, i bisogni e le difficoltà di singoli alunni o di gruppi di alunni e di individuare le azioni didattiche ed educative più valide.
Consulenza specialistica ai genitori: questa consulenza è un servizio particolarmente efficace per prendere in considerazione, con singoli genitori e gruppi di genitori, risorse, bisogni, difficoltà o problemi relativi alla sfera educativa e/o didattica degli alunni e di ricercare le soluzioni più efficaci in ordine al ben essere degli alunni medesimi.
Consulenza specialistica agli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado: questa consulenza mira ad offrire risposte adeguate agli alunni in una fascia di età particolarmente importante e complessa. In questo ambito vengono affrontati i bisogni, le esigenze, i dubbi, i problemi che singoli studenti o gruppi desiderano esaminare insieme a specialisti esterni alla Scuola.

STRUMENTI DEL PROGETTO GALILEO

Appare opportuno riepilogare, in sintesi, gli strumenti operativi attualmente offerti dal Progetto Galileo:

* 
  Protocollo conoscitivo Scuola dell’infanzia: 3, 4 e 5 anni.

* 
  Protocollo conoscitivo Scuola primaria: Classe 1a e primo biennio.

* 
  Portfolio/Profilo delle competenze Scuola dell’Infanzia: 3, 4 e 5 anni.

* 
  Portfolio/Profilo delle competenze Scuola Primaria: Classe 1a e Primo Biennio.

* 
  Curricula disciplinari (in fase di elaborazione): 3-8 anni.

* 
  Sussidi didattici (in fase di elaborazione): 3-8 anni.


  N.B. Il Progetto Galileo ha predisposto anche:

* 
  Protocollo conoscitivo: bambini 12-24 mesi.

* 
  Protocollo conoscitivo: bambini 24-36 mesi.

* 
  Profilo delle competenze: bambini 12-36 mesi

PRIMI RISULTATI OTTENUTI DALL’APPLICAZIONE DEL PROGETTO

Il progetto Galileo è stato già sperimentato da oltre sette anni per le seguenti fasce di età:
0-3 (in alcuni Asili Nido);
3-6 anni (Scuola dell’Infanzia) ampiamente sperimentato con migliaia di bambini;
6-8 anni (Scuola Primaria) – ampiamente sperimentato con oltre 1000 alunni;
8-11 anni (Scuola Primaria) –
in tre Istituti Comprensivi 11-14 anni (Scuola Media) –
in un Istituto Comprensivo

È stato osservato che tutti i bambini possono raggiungere, dato che tutti hanno raggiunto, grazie alla programmazione individualizzata realizzata nel piccolo gruppo:

una notevole crescita positiva del sé e dell’autostima;

buone relazioni con gli altri, adulti e coetanei;

buon adattamento sociale, con tendenza all’ordine e al rispetto delle regole;

vivace desiderio di avvicinarsi al nuovo e desiderio di apprendere;

notevole impegno in tutte le attività proposte;

costruzione di un efficace elaboratore mentale;

capacità di gestire non solo informazioni isolate, ma l’organizzazione unitaria di molte informazioni;

pensiero pratico ben strutturato e disponibile;

metacognizione in ambito pratico;

iniziale educazione emotiva e morale;

strumentalità di base ben automatizzate, seguendo percorsi facilitanti.

Il pensiero logico formale, con ideazione creativa in tutte le discipline, risulta disponibile per una larghissima maggioranza di alunni.

L’AVVIO DEL SECONDO MODULO

Il primo modulo del Progetto Galileo è stato limitato alla fine del primo biennio della scuola Primaria.

Il secondo modulo, che intende coprire tutti i successivi anni della scuola dell’obbligo fino alla terza classe della Scuola Secondaria di Primo Grado, è dedicato a ripensare, secondo i più attuali criteri desunti dalla neuropsicologia, una nuova programmazione curricolare, in modo da garantire a tutti gli studenti la massima facilitazione per il loro apprendimento e agli insegnanti la massima economia di tempo e impegno.

In base a tali criteri è stata avviata una riflessione su come ristrutturare le tappe di presentazione di ogni singola disciplina, considerando che ognuna ha le sue radici nella scuola dell”Infanzia, per poi dipartirsi in modo autonomo ed integrato.

Inoltre, per fornire agli insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria una guida pratica per l’applicazione del progetto sono in fase avanzata di costruzione anche sussidi didattici, attualmente non presenti sul mercato, che li aiutino a rispettare la dovuta gradualità nell’insegnamento personalizzato.

IL PROGETTO GALILEO E LA RIFORMA MORATTI

Il Progetto Galileo ha iniziato ad essere applicato nel 1996, è quindi precedente alla Riforma; si è andato modificando nel tempo grazie all’interazione attiva con Dirigenti Scolastici e con gruppi di insegnanti, che hanno aderito alla sua sperimentazione.
Anche se guidato costantemente dai criteri teorici, desunti dalla più recente ricerca neuropsicologica e didattica, è stato caratterizzato da un’impronta prevalentemente operativa e pratica. Ha pertanto consentito di individuare con precisione percorsi concreti ed efficaci, per facilitare alle insegnanti il raggiungimento di alcuni obbiettivi, che si ritrovano nella recente Riforma, indicati come punti di arrivo del percorso scolastico.
Gli obiettivi prioritari appaiono i seguenti:
(a) Valutazione individualizzata.
Il Progetto Galileo, fornendo appositi protocolli conoscitivi, guida educatori e insegnanti a osservare quali siano le costruzioni già fatte da ogni bambino in ognuna delle diverse intelligenze, ricavando punti di forza e punti di debolezza. I risultati sono poi sintetizzati in un documento (Profilo Individuale detto anche, dopo la Riforma, Portfolio degli Apprendimenti Individuali che include la rubrica di valutazione per obbiettivi di percorso). Questo documento analizza in modo positivo, concreto e condivisibile le competenze costruite in ogni intelligenza, e consente sia la sintesi di ogni caso, sia la possibilità di osservarne l’evoluzione nell’ambito di tre anni.
È opportuno aggiungere a tale documento anche la raccolta di materiale prodotto da ogni bambino; tuttavia, se il portfolio si limita a tale raccolta corre due rischi: di essere così voluminoso da rendere impossibile una lettura sintetica; di limitarsi a raccogliere materiale grafico o scritto (disegni, schede, elaborati di vario tipo…) trascurando informazioni indispensabili sia sul linguaggio orale, sia sugli aspetti della relazione con gli altri, della formazione del sé, del modo di porsi… che sembrano ugualmente o forse più importanti del materiale documentabile succitato.
(b) Piani di studio personalizzati.
Il Progetto Galileo prevede la personalizzazione dell’intervento educativo precoce, fino dalla più tenera età: dall’ingresso nella scuola dell’infanzia o, addirittura, dall’asilo nido; a tali età, infatti, le intelligenze sono ancora tutte ben individuabili e i loro prodotti facilmente sollecitabili. L’intervento personalizzato ha come scopo di favorire in tutti la costruzione delle diverse intelligenze per consentirne la reciproca integrazione e, quindi, di prevedere per ogni bambino l’attivazione costruttiva in aree che, altrimenti, tenderebbero a restare inespresse.
(c) Educazione in piccolo gruppo.
Le ultime riforme scolastiche, come la recente Riforma Moratti, hanno sempre parlato di piccolo gruppo, del quale il Progetto Galileo vuole definirne con precisione il numero dei partecipanti, gli obbiettivi, la possibilità di realizzazione pratica. Il Progetto Galileo ha individuato in cinque il numero massimo di bambini da affidare ad un insegnante nel piccolo gruppo, allo scopo di svolgere il piano di studio personalizzato. Cinque bambini, infatti, sono il numero massimo per una reale ed efficace educazione linguistica, intendendo con tale termine sia l’abitudine all’ascolto, sia la possibilità di espressione: nessun bambino può tollerare di aspettare oltre quattro turni prima di poter avere a sua volta la parola. Un ulteriore e senz’altro più importante risultato, ottenuto dall’adozione del piccolo gruppo, è stata la relazione positiva con l’insegnante, che viene finalmente scoperta da ogni bambino come risorsa, amica e guida competente e amorevole. Nel grande gruppo la necessità di mantenere l’ordine fa spesso individuare a molti bambini l’insegnante solo nella sua funzione di controllo e talora anche di giudizio, magari negativo. La compresenza di due insegnanti per un’ora al giorno consente di far usufruire ad ogni bambino soltanto di un’ora alla settimana di piccolo gruppo, ma già basta a far raggiungere traguardi significativi impensati.
(d) Funzione “tutor”.
Il Progetto Galileo, con la sua attività formativa, è in grado di fornire gli insegnanti di conoscenze e competenze educative e didattiche per svolgere efficacemente la funzione di tutor. Con questa modalità è possibile formare molti insegnanti dando loro la capacità di osservare, valutare, seguire in modo approfondito i bambini. Se tale modalità è condivisa da diversi insegnanti, si ha una maggiore garanzia di un unico modo di riferirsi sia alle famiglie, sia agli alunni. Inoltre, la funzione “tutor” diventa intercambiabile, caratteristica dell’Istituto e non del singolo insegnante, che può essere continuata sugli stessi criteri anche se protratta nel tempo, o se un insegnante per qualsiasi ragione lascia l’Istituto e viene sostituito in questa funzione.

Pubblicato il 2005-02-28
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